In questa sezione vengono riportate domande e risposte che possono essere di interesse per approfondire gli argomenti nefrologici.
Domanda 1
Sono V. G. ho 50 anni, in passato ho avuto una vita molto attiva. Per lavoro ero spesso in giro all’estero e praticavo con relativa costanza attività sportiva, soprattutto canottaggio e ciclismo. Da 4-5 anni ho ridotto l’attività sportiva e sono moderatamente sovrappeso (peso 85 Kg e sono alto 175 cm). Da allora la pressione arteriosa non è più molto regolare: a volte ho 130/80 e altri giorni 160/95. Il mio medico dice che dovrei prendere regolarmente la terapia, ma io ho paura che mi si abbassi troppo e poi sto male.
Dimenticavo, mia madre è diabetica e i 2 nonni maschi sono morti entrambi per problemi cardiaci.
Il mio medico mi ha prescritto degli esami da cui è risultato: glicemia 120, creatinina 1 e proteine nelle urine positive (+). Visti i risultati mi dice di andare dal nefrologo e che dovrei fare la biopsia renale.
Potete darmi un consiglio?
Risposta 1
Gentile signor V. la sua è una condizione clinica purtroppo discretamente frequente e di cui molto spesso non si ha consapevolezza, che nel tempo potrebbe evolvere e generare danni in più organi; esiste tuttavia una possibilità concreta di intervento e di prevenzione al fine di bloccare o rallentare molto i danni maggiori.
In pratica lei è una persona ipertesa (il suo medico ha ragione a dirle che dovrebbe prendere la terapia tutti i giorni), sovrappeso (lei ha un indice di massa corporea di 27.7, normale sarebbe inferiore a 25), con importante famigliarità per patologie cardiovascolari.
La glicemia a digiuno è superiore ai valori normali ed esiste la famigliarità per diabete. Sarebbe importante sapere se lei era veramente a digiuno quando ha fatto l’esame. Tuttavia, questo dato testimonia una condizione di diabete “preclinico” e per capire la reale importanza del dato bisognerebbe dosare anche l'emoglobina glicosilata. Parametro quest’ultimo che da un’idea più chiara di quanto quel valore di glicemia rappresenti un diabete “preclinico” oppure un diabete meritevole di più attenzione.
Inoltre, anche se la funzione renale sembrerebbe normale, all'esame delle urine viene segnalata la perdita urinaria di proteine. Questo riscontro è di particolare importanza perché potrebbe testimoniare la presenza di danno d'organo e quindi l'urgenza con cui andrebbero presi provvedimenti dietetici, di stile di vita e terapeutici. Il dato qualitativo non è sufficiente per avere l'informazione completa servirebbe il dato quantitativo delle proteine urinare e/o il suo rapporto con la creatinina urinaria.
In pratica prima di porsi il problema della biopsia renale (che correttamente il suo medico le ha prospettato in ipotesi) bisogna che lei si faccia vedere da un nefrologo il quale potrà consigliarle come arrivare ad una più completa definizione diagnostica (migliore definizione del danno renale e della natura della malattia renale sottostante), migliore definizione dell’entità del diabete ed eventuale terapia, correzione dietetica e di stile di vita, oltre che la terapia dell’ipertensione che, ove non esistano controindicazioni, dovrebbe includere un farmaco della classe degli ACE-inibitori. Ed eventualmente indagare altri fattori di rischio (come ad esempio l'acido urico, fumo, ecc.) e fare un’indagine ecografica dei reni e del cuore.